I Senior di Solema: una vita dedicata all’azienda e alla crescita degli Under25 (parte seconda)

20/05/2021

I Senior di Solema: una vita dedicata all’azienda e alla crescita degl

Ritratti di storici dipendenti appartenenti alla “categoria Senior”, che raccontano esperienza, percorso e curiosità della loro attività lavorativa in Solema.

Dopo gli Under 25 ecco i Senior: una selezione di dipendenti Solema che hanno fatto crescere l’azienda e contribuito all’inserimento dei più giovani, motivandoli giorno dopo giorno nel loro processo di formazione e integrazione. 4 ritratti di storici dipendenti appartenenti alla “categoria Senior”, che ci raccontano esperienza, percorso e curiosità della loro lunga attività lavorativa in Solema.
Dopo aver incontrato Claudio e Alessandro, oggi parliamo con Davide Franzoni del Reparto Commerciale e Alex Persico del Reparto Acquisti e Sviluppo.


Davide, uno che ha voluto la bicicletta e… ha pedalato!

Davide Franzoni, classe 1977 lavora in Solema dal 1995 e attualmente fa parte del Reparto Commerciale con l’incarico di venditore specializzato per il mercato europeo. Assunto inizialmente come apprendista nel Reparto Montaggio, dove è rimasto per 6 anni, nel 2001 ha vissuto la “svolta professionale” con l’ingresso nel team dei venditori Solema.


Davide, l’anno scorso hai festeggiato i 25 anni in Solema, le cosiddette “Nozze d’Argento”. Ci racconti com’è nato questo lungo matrimonio?

25 anni sono davvero una vita, ma il primo giorno lo ricordo ancora come fosse ieri. Era un momento delicato per me, con lo studio che non ingranava e la voglia di spaccare il mondo. Ma dovevo combattere contro mamma e papà che volevano che finissi gli studi. Dopo l’ennesimo battibecco, saltai sulla bicicletta deciso a bussare a tutte le aziende che trovavo per strada. Il destino volle che il primo portone fosse proprio quello di Solema. “Cercasi apprendista” diceva il foglio sul cancello. Entrai, il colloquio durò 15 minuti: a quei tempi non serviva il curriculum, bastava aver voglia di fare e di imparare.
Grazie, le daremo una risposta”. Salii di nuovo in bicicletta e bussai ad altre aziende e a sera tornai a casa con un discreto bottino: avevo un paio di offerte di lavoro già per il mattino successivo. Quanto bastava per rasserenare mamma e papà…


Ma alla fine scegliesti Solema. Come mai?

Anche se avevo in mano proposte concrete e immediate, decisi di temporeggiare un po’ in attesa di una risposta da Solema. Di tutte le aziende era quella che più mi aveva colpito; da subito restai affascinato dall’ambiente, molto caldo e familiare, anche se non sapevo nulla di ciò che si facesse all’interno di quel capannone a due passi da casa. La chiamata arrivò tre giorni dopo: “Venga domani che cominciamo”.
Fui assunto come apprendista nel Reparto Montaggio e da lì iniziai il mio percorso, sotto la guida del “maestro” (altro Senior che abbiamo intervistato in una Claudio Brignoli).
Eravamo davvero un bel gruppo di ragazzi, circa una trentina, con cui si creò subito uno spirito particolare in un clima di unione e solidarietà. Oltre a fare il montatore, i miei superiori mi diedero la possibilità di provare alcune esperienze come trasfertista, in Italia e all’estero, per arricchire il mio curriculum.
E dopo qualche mese e la ritrovata serenità, capii che mamma e papà non avevano tutti i torti e decisi di terminare gli studi alternando lavoro e scuola: dopo otto ore in azienda via di corsa all’istituto serale di Bergamo, dove ottenni il diploma di perito meccanico.


Com’è avvenuto il passaggio dal Reparto Montaggio al Reparto Commerciale?

Dopo cinque anni intensi nel Reparto Montaggio, durante i quali riuscii a infilarci anche l’anno di leva obbligatoria nel corpo dei carabinieri, il mio superiore Luca Parsani (attuale CEO di Solema N.d.R.) mi disse che aveva in mente un obiettivo preciso: quello di trasferirmi al Reparto Commerciale perché, completato l’iter classico di produzione, aveva individuato in me alcune doti che potevano servire a rafforzare quel reparto. Il primo progetto che mi aspettava era quello di seguire da vicino lo sviluppo di una macchina coreana che avevamo da poco importato.
Se quest’anno festeggio i 25 anni in Solema, altrettanto farò con i 20 anni nel Reparto Commerciale, dove inizialmente ho seguito il business relativo ai mercati italiano e spagnolo poi, con l’esperienza, ho allargato la sfera di competenza anche al resto dell’Europa.
In reparto, nel corso degli anni, ho anche fatto da “chioccia” a numerosi giovani (uno di questi è che abbiamo Giuseppe Liguori) che mi hanno accompagnato in diverse trasferte di lavoro per fare esperienza e imparare il mestiere.
Col tempo, e con grande dispiacere di mia moglie, mi sono abituato a lunghe trasferte di lavoro ed è raro che riesca a stare una settimana intera senza muovermi dall’ufficio: in 20 anni da venditore mi sarà capitato un paio di volte. Poi è arrivata la pandemia e i viaggi sono diminuiti per ovvie ragioni, anche se sono comunque andato spesso a monitorare il percorso di crescita di alcune macchine per un nostro cliente svizzero. Per farlo mi sono dovuto sottoporre a svariati tamponi.


Non è frequente assistere ad un cambio di rotta come il tuo, pensiamo ad esempio alla tenuta da lavoro: dalla tuta alla cravatta.

È vero, il cambio di reparto ha modificato alcune mie abitudini, tra cui l’abbigliamento, ma mi sono adeguato volentieri. La cosa che non è cambiata è la passione che ci ho messo. All’inizio ho sofferto un po’ lo stare lontano da casa per lunghi periodi, per esempio quando dovevo presenziare alle numerose fiere di settore che ai tempi duravano anche 10-15 giorni.
Una cosa positiva del passaggio dal settore produzione a quello commerciale è l’aver assimilato di persona certi meccanismi che mi sono serviti, e mi servono tutt’ora, per avere una marcia in più quando mi trovo davanti ad una particolare richiesta di un cliente che mi parla di pezzi di macchine su cui ho lavorato di persona per anni. Nozioni ed esperienze che solitamente mancano ad un venditore. Allo stesso tempo, quando vado a proporre un progetto di automazione di una linea, so esattamente di cosa si sta parlando.


 Qual è il principale punto di forza per convincere un cliente a scegliere Solema?

Io credo che uno dei punti di forza di Solema sia rappresentato da un servizio di assistenza post-vendita al cliente collaudato nel tempo.
Dico questo perché il mercato è pieno di aziende che offrono i nostri stessi prodotti e servizi a costi spesso inferiori, ma che poi, una volta consegnata la merce, scompaiono nel nulla lasciando il cliente col gravoso compito di gestire da solo le macchine. Ciò purtroppo accade sempre più di frequente, con clienti che pur di risparmiare qualcosa si ritrovano poi in balia di se stessi.
Io personalmente quando vado dai clienti a proporre i prodotti Solema guardo a ciò che Solema può proporre al meglio, convinto della bontà e della serietà dei nostri servizi, e con la consapevolezza che l’85% del lavoro lo realizziamo interamente nelle nostri sedi senza doverci appoggiare a realtà esterne. Anche questo significa affidabilità e professionalità.


A proposito di concorrenza, in Cina esistono realtà aziendali simili alla vostra?

Sì certo, ne esistono eccome. Ma per nostra fortuna non hanno ancora la stessa competenza in materia e la stessa cultura del prodotto che abbiamo qui in Europa. Inoltre le realtà cinesi sono più focalizzate sulla fornitura delle singole macchine e concentrate principalmente nel settore del Packaging. Noi invece abbiamo un range di prodotti molto più ampio che oltre al settore della Graphic Art abbraccia anche quello del Paper Board.
E poi in Cina spesso si affidano a fornitori diversi mentre noi “facciamo tutto in casa”. Con orgoglio italiano e bergamasco. Perché chi vuole la bicicletta, poi deve pedalare!


Alex, cresciuto insieme all’azienda

Alex Persico, 50 anni, lavora in Solema dal 1993 e da 27 anni fa parte dell’Ufficio Tecnico e Acquisti dell’azienda. È Perito Elettrotecnico ma la sua tenacia e la voglia di fare lo hanno portato a ricoprire numerose mansioni in Solema. Le sue molteplici esperienze all’interno dell’azienda ne hanno fatto una specie di “jollysempre a disposizione.


Alex, raccontaci com’è nato questo lungo sodalizio con Solema

Il primo approccio risale al 1990. Quell’anno, mentre frequentavo ancora le scuole superiori, decisi di approfittare delle vacanze estive per fare uno stage in azienda. I miei superiori rimasero colpiti dal mio modo di lavorare e dalla voglia di imparare. Così dopo il diploma conseguito nel giugno del 1993, fui assunto a tempo indeterminato. Proprio in quei mesi Solema era alla ricerca di una figura professionale che sapesse ricoprire contemporaneamente la fase “meccanica” e quella “elettrica” in ambito sia montaggistico che impiantistico, e in me trovarono la persona giusta. Dopo un tirocinio di tre mesi mi proposero di trasferirmi “dall’officina all’ufficio” per seguire lo Sviluppo Impianti delle macchine Solema, un reparto che proprio in quegli anni stava muovendo le prime mosse.


Di cosa si occupa esattamente il reparto Sviluppo e Impianti e qual è il tuo ruolo al suo interno?

Nel nostro reparto ci occupiamo della fase che segue l’immediata firma della commessa col cliente. Si può dire che noi “tracciamo le linee guida” di ciò che poi verrà eseguito nei reparti produzione e nelle varie officine, stabilendo anche la data di consegna delle singole macchine. Inoltre ci dedichiamo alla ricerca di soluzioni e idee nuove per migliorare il processo produttivo all’interno dell’azienda. Attualmente nella divisione Sviluppo e Impianti / Ufficio Tecnico siamo in 8. Io sono quello con più esperienza, il che mi ha portato ad essere l’unico in reparto in grado di lavorare sulla linea completa. Svolgo anche il ruolo di supervisore del lavoro dei miei colleghi a cui fornisco analisi e proposte su come articolare i singoli progetti.
Il mio ruolo mi colloca in un “punto focale” tra il Reparto Commerciale – che va a cercare il lavoro – e il Reparto Produzione, che poi quel lavoro dovrà realizzarlo.
Questo è un ruolo che ho apprezzato fin dall’inizio e che ricopro tuttora con passione e dedizione. Ma ciò non mi ha impedito di diversificare le mie mansioni in azienda.


Questo significa che hai avuto esperienze anche in altri reparti dell’azienda?

Fin dai primi anni in Solema ho avuto la fortuna di crescere parallelamente all’azienda: mentre io accumulavo esperienza l’azienda incrementava costantemente il fatturato e, di conseguenza, anche il numero dei dipendenti. Ciò ha contribuito ad aumentare anche i miei stimoli perché vedevo i risultati, miei e dell’azienda, arrivare giorno dopo giorno, e siccome a me piace fare sempre cose nuove, ho manifestato questo mio desiderio che l’azienda ha prontamente soddisfatto.
Nel corso di questi 30 anni ho infatti ricoperto anche altri ruoli, come quello di responsabile del magazzino con compiti di logistica e approvvigionamento materiali – esperienza che mi ha portato a conoscere bene i tempi di consegna del materiale e la gestione di scadenze, tempistiche e pianificazione del singolo progetto – e quello di responsabile della gestione del personale interno ed esterno all’azienda, curando i rapporti con collaboratori e fornitori.


Il tuo ruolo ricorda un po’ quello del “coltellino svizzero”, tanti utilizzi in un oggetto solo, nel tuo caso tante doti in una persona sola. È così?

Effettivamente in Solema sono un cosiddetto “jolly“ che può, all’occorrenza, supplire a diversi ruoli proprio perché in questi anni ho praticamente fatto di tutto: dal montatore al magazziniere, dall’installatore al progettista di linee.
Purtroppo, o per fortuna, ho il difetto di non riuscire a stare fermo per troppo tempo nello stesso posto/reparto, e la mia attitudine a imparare ha favorito il processo di intercambiabilità tra ruoli. Per questo devo ringraziare l’azienda che mi ha permesso di farlo, dimostrandosi una realtà che all’occorrenza sa anche adattarsi al lavoratore. Ma la fiducia è sempre stata reciproca: tu mi dai e io ti do.


Che consiglio daresti a un giovane lavoratore alle prime armi?

Gli direi di imparare il più in fretta possibile i trucchi del mestiere, perché solo così si fa carriera con buoni risultati. Il segreto del mio lavoro, ma non solo del mio, è di fare sempre tesoro di ciò che i colleghi più esperti hanno da insegnare e “rubargli il mestiere”. Io ho imparato rimboccandomi le maniche, senza stare sempre ad aspettare che qualcuno mi insegnasse cosa fare. Una volta non c’erano i corsi di formazione come adesso, la formazione la facevamo sulla nostra pelle, ci gettavano in acqua senza salvagente. E quando mi è stato proposto un incarico che poteva spaventarmi, mi ci sono buttato subito a capofitto.


In oltre trent’anni di lavoro, c’è un episodio che ricordi in modo particolare
?

Ricordo quella volta che c’era l’esigenza, per un cliente francese, di eseguire uno smantellamento con rimontaggio di un’intera linea nel giro di una settimana netta. Si trattava di una nostra vecchia linea su cui il cliente aveva chiesto di aggiungere funzioni particolari, e per fare ciò era necessario smontarla completamente. L’azienda ha subito pensato a me per selezionare un team per l’intervento: sarebbero serviti un tecnico che avesse competenze sia da elettricista che da meccanico (quello che oggi potremmo chiamare meccatronico) e da un meccanico aggiuntivo – oltre a me.
Con la squadra così formata siamo partiti la domenica mattina all’alba, per eseguire tutto il lavoro in sette giorni sette, non uno di più: una settimana intera smantellando e rimontando la linea, lavorando 15 ore al giorno, ma anche se può sembrare un lavoro pesante, non lo è stato affatto, perché svolto con entusiasmo e passione...


Un grazie a Davide e ad Alex. E buon lavoro.

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